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Variazione sincronica e mutamento diacronico 15
 

i nuovi significati possono sorgere per inferenza pragmatica nel contesto. Questo significa che gli elementi lessicali sviluppano un valore grammaticale solo in certi contesti: la grammaticalizzazione è essenzialmente sintagmatica. Altre affermazioni nello stesso spirito sono che le funzioni grammaticali emergono dall’uso linguistico (Hopper & Traugott 2003: 171) e che la teoria della grammaticalizzazione appartiene agli usage-based models.

2. L’evoluzione della teoria della grammaticalizzazione

L’interesse principale della prima fase degli studi si è concentrato sulla formazione di elementi morfosintattici come ausiliari, flessioni, marche di tempo e aspetto, che hanno origine da elementi lessicali. L’opera di Lehmann (1982 [1995]) ha segnato il momento di sintesi di questa fase: la proposta di sei parametri per misurare il grado di grammaticalizzazione di un elemento dal punto di vista sincronico e diacronico permette di prevedere che quanto più un elemento è grammaticalizzato, tanto più mostrerà perdita di autonomia sintagmatica e paradigmatica, perdita di libertà di posizione nella frase (fixation), riduzione di portata strutturale (condensation): questi processi, che si attuano gradualmente, hanno come risultato la trasformazione di un elemento lessicale libero, una parola, in un morfema o in un affisso flessivo.

Le proposte di Lehmann hanno ispirato molte ricerche, specialmente a livello morfosintattico: sono stati individuati percorsi graduali che certi elementi lessicali seguono nella produzione di esiti grammaticali: “a noun-to-affix cline”, “a verb-to-affix cline” (Hopper & Traugott 2003). In questa prospettiva la grammatica è concettualizzata tipicamente come sintassi, morfologia e fonologia, mentre la semantica e la pragmatica rimangono sullo sfondo. Traugott & Trousdale (2010: 2) notano che “[t]he older view of grammaticalization is the more restrictive one, i.e. that it is a process of reduction, increased dependency and obligatorification”.

Ma l’attenzione degli studiosi si è rivolta anche ad altri temi e argomenti, in particolare alla dimensione semantica e pragmatica del mutamento linguistico, che richiedono una concezione più ampia di grammaticalizzazione, in cui alcuni dei parametri di Lehmann possono essere violati (Diewald 2010). Con la cautela necessaria, poiché il discorso riguarda direzioni di ricerca spesso interdisciplinari entro confini temporali fluidi, possiamo individuare una seconda fase degli studi caratterizzata da “expansion” anziché “reduction”, in cui secondo le parole di Croft la grammaticalizzazione è “[t]he process by which grammar is created”