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14 Festival Romanistica
 

aperçus par la même conscience collective. La linguistique diachronique au contraire étudiera les rapports reliant des termes successifs non aperçus par une même conscience collective, et qui se substituent les uns aux autres sans former système entre eux (1955: 140).

Quindi per Saussure anche se nella produzione linguistica dei parlanti si osservano fluttuazioni o mutamenti, essi non hanno alcun valore per la descrizione del sistema (sono aree di imprecisione tollerabili, di variazione libera senza valore). In questa ottica la variazione linguistica viene esclusa dalla teoria linguistica e il mutamento linguistico è inosservabile, almeno nelle sue fasi iniziali.

Lo strutturalismo europeo introducendo la nozione saussuriana di sistema nella linguistica storica ha cercato di superare l’antinomia ricostruendo la diacronia attraverso la somma di sincronie. Gli studi di Martinet (1955, 1960) e della sua scuola hanno analizzato il mutamento fonetico e fonologico in relazione agli elementi del sistema nella convinzione che i sistemi tendano a trovare un punto di equilibrio e che il mutamento si attui in punti di squilibrio del sistema. Tuttavia, lo strutturalismo europeo e anche lo strutturalismo americano hanno in genere rivolto scarsa attenzione alla variazione individuale e alle cause del mutamento esterne al sistema; questo atteggiamento è condiviso anche dal generativismo, che ha privilegiato lo studio della competenza su quello dell’esecuzione (salvo alcuni recenti sviluppi nell’ambito della teoria minimalista: van Gelderen 2010).

Altre scuole di linguistica hanno promosso studi sulla variazione nello spazio (geografia linguistica, dialettologia) e nei gruppi sociali (sociolinguistica). Nei modelli sociolinguistici di Labov (1972, 1994) il mutamento individuato fin dalle sue prime manifestazioni e seguito nel suo svolgersi è inserito nel contesto sociale. Tuttavia, come osservano Hopper & Traugott, è mancata un’integrazione dei risultati e metodi delle ricerche sociolinguistiche negli studi sulla grammaticalizzazione (Hopper & Traugott 2003: 30).

La rigida separazione tra sincronia e diacronia è stata messa in crisi e superata dalla teoria della grammaticalizzazione in cui la stretta connessione tra le due dimensioni è inerente alla nozione stessa di grammaticalizzazione che individua nella variazione sincronica la condizione preliminare per l’attuazione del mutamento.

Fin dagli anni Ottanta i processi di grammaticalizzazione sono stati studiati nel contesto: il modello adottato da Hopper & Traugott (1993, 2003) prevede che nella prima fase del processo di grammaticalizzazione