Ore di città/37

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Ore di città/37  (1988) 
by Delio Tessa
Ore di città edizione postuma

Il buon gobbetto[edit]

C'è il principale, c'è il dipendente del principale e c'è il dipendente del dipendente del principale. Son tutti e tre in scaletta e l'ultimo è il gobbetto.

Quando c'è lavoro e sempre con qualche fatica, il principale paga il suo dipendente. «E el gobbett chi le paga?»

«El gobbett le paga nissun».

Ma se non c'è niente da fare volano improperi; l'altra sera si sono pestati maledettamente; poi hanno fatto pace e ora son qui che aspettano col loro cappellino di carta in testa. Non avete una porta e degli stipiti da verniciare? Il gobbetto fa da sé. Non partecipa mai né agli insulti né ai pestaggi. Arriva di fuori, fa circa quattro chilometri a piedi col suo bauletto, magari per sentirsi dire che non c'è niente per lui.

In queste giornate di morta lo vedi seduto verso mezzogiorno sulla panchina di pietra sotto il portico col naso per aria a contemplare il soffitto a travicelli che gli han detto è monumento nazionale.

«Cossa el speccia el gobbett?»

«Che passa l'ora de la colezion».

... e alla una è passata... Allora si rimette in movimento, sta in vedetta per cogliere, se gli riesce, qualche piccolo incarico dagli inquilini. Oggi ha aiutato a trasportare i mobili di uno studio da una stanza all'altra. Il piccolo San Michele l'ha fatto proprio bene. Si metteva la pila dei libri sulle spalle e non ne cascava uno. A operazione finita gli hanno dato dieci lire. Felicità del gobbetto! S'è incastrata la moneta nell'occhio come una caramella ed è corso in portineria a farla vedere: «Cossa el gh'à lì, duu franch?»

«Duu franch? Cossa la dis? Des! Des!...»

Uscendo l'ho visto fermo davanti a un manifesto. Curioso di sapere cosa leggesse con tanta attenzione ho aspettato che se ne andasse per leggere anch'io. Fra il bel grappolo d'uva del cartellone réclame per la Vendemmia d'oltre Po e le rose rosse della crociera a Rodi c'è un bando della Podesteria che apre un

CONCORSO
A 6 POSTI DI NECROFORO

Scorro l'avviso del Municipio. No, il gobbetto non può concorrere. Bisogna esser alti non meno di 1,69 e non più di 1,72. Neanch'io posso aspirare al posto; mi manca un centimetro. Peccato. Apprendo poi con sorpresa che il posto è aperto per titoli e per esame. Vada per gli esami, ma i titoli? Quali titoli si possono presentare per diventar becchini? Mi domando se l'aver pubblicato - come io ho fatto - un libro di poesie intitolato: L'è el dì di Mort, alegher! possa ritenersi titolo valido. Mi domando pure se la tristezza in cui verso da anni nel sapere che quasi tutta l'edizione è rimasta nel gobbo della Mondadori possa esser ritenuto altro buon titolo per riuscire. Che diranno poi i signori Commissari se dimostrassi - come lo posso - di esser nato sotto il segno dello Scorpione? Insomma qualche numero ce l'avrei e una forte disposizione anche, ma se proprio dovessi rimaner sotto per quel centimetro che mi manca e se si scatenasse il finimondo, invece del necroforo, sapete cosa farò? Farò il morto!