Page:Labi 2009.djvu/92

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quindi una situazione diversa, e non abbiamo purtroppo alcun dato che ci per- metta di stabilire quanti di loro, nel dopoguerra, decisero di restare in Svizzera, tornare in Italia o partire per altre mete. Attraverso un ulteriore studio sarebbe interessante stabilire i canali di integrazione degli svizzeri rimpatriati che scelsero di restare, come pure le modalità del rinnovato espatrio alla fine della guerra per coloro che invece scelsero di ripartire, vuoi per il domicilio precedente vuoi per altre destinazioni. L’ulteriore spoglio di fondi archivistici, e forse alcune testimonianze orali potranno chiarire questi interrogativi.


Note

1 Per esempio: C. Ludwig, La politique pratiquée par la Suisse à V égard des réfugiés au cours des années 1933 à 1955, Berna 1957; Commissione indipendente d’esperti, La Svizzera, il nazionalsocialismo e la Seconda Guerra mondiale: rapporto finale, Locarno 2002; A. Lasserre, Frontières et camps. Le refuge en Suisse de 1933 à 1945, Lausanne 1995, pp. 236-237; E. Flury-Dasen, «Kriegsgeschädigte Auslandschweizer in der Nachkriegszeit 1945-1961», Les Suisses de l’étranger au XXème siècle (Studi e fonti, vol. 28), Berna 2002, pp. 87-121; M. Cerutti, «Les Suisses d’Italie à l’époque du fascisme», Ibid., pp. 216-224; S. Winkler, Die Schweiz und das geteilte Italien. Bilaterale Beziehungen in einer Umbruchphase 1943-1945, Basel 1992, pp. 381-391; P. Flückiger, G. Bagnoud, Les réfugiés civils et la frontière genevoise durant la deuxième guerre mondiale: fichiers et archives, Ginevra 2000.

2 S. Hofmann, «Die Heimschaffung der Schweizer Staatsangehörigen aus Ostpreussen 1944-1948», Studi e fonti (vedi nota 1), pp. 123-227; B. May Broda, «Auslandschweizerinnen, ehemalige Schweizerinnen - ihre Rückwanderung aus Deutschland 1939-1948», in: Arbeitsgruppe Frauen- geschichte Basel (Hg.), Auf den Spuren weiblicher Vergangenheit, Zurigo 1988, pp. 251-261. Vi sono inoltre diverse tesi per lo più non pubblicate: O. H. Blättler, Die privat- une volks-wirtschaftliche Stellung des schweizerischen Rückwanderers, tesi, Università di Berna 1943; F. Keller, Die Eingliederung der heimgekehrten Auslandschweizer - Ein Beitrag zu diesem Problem unter besonderer Berücksichtigung der Rückwanderer aus Deutschland, tesi, Soziale Frauenschule Zürich, Zurigo 1949; R. Stössel, Die Rückwanderung von Auslandschweizern seit 1939, Berna 1958; J. Voegeli, Die Rückkehr der Russlandschweizer 1918-1945, Memoria di licenza, Università di Zurigo 1979.

3 Archivio federale di Berna (d’ora in poi AFS), E 2001 (D), vol. 234, «Rivista Svizzera d’Utilità Pubblica», agosto-settembre 1945. Fino all’agosto 1945 si calcolava che solo 7000 di questi erano nel frattempo ritornati al luogo di provenienza. Secondo Broda i commissariati situati alle frontiere calcolarono 68’047 cittadini svizzeri rimpatriati tra il 23 settembre 1939 e il 31 dicembre 1948. Essi registrarono però solamente coloro che necessitavano di aiuto. La cifra complessiva degli avvenuti rimpatri durante la Seconda guerra mondiale sarebbe quindi ancora sconosciuta. Cf. Broda (vedi nota 2), p. 253 e nota 16.

4 Hofmann (vedi nota 2), mostra la reticenza da parte delle autorità elvetiche nell’organizzare un rimpatrio collettivo dei concittadini residenti nella Prussia orientale tra il 1944 e il 1948. La medesima presa di posizione riguardo ai residenti in Italia è confermata dall’analisi dei documenti da noi consultati presso l’AFS.

5 Si veda il rapporto finale del console generale: F. Brenni, Aperçu très sommaire de quatre années et plus de gestion Mai 1942-Juin 1946. In: AFS, E 2400 Mailand 6. Consulat Général de Suisse à Milan.

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Histoire des Alpes - Storia delle Alpi - Geschichte der Alpen 2009/14