dei mercanti e dirimere le controversie, consentendo una rapida soluzione delle dispute. Articolato in due tribunali, rispettivamente di prima istanza e d’appello, composti ciascuno da un console e due consiglieri, il magistrato era eletto dai contrattanti, ossia dai principali mercanti che frequentavano le fiere. La ripetuta elezione dei Salvadori nelle file del Magistrato mercantile, a partire da metà Settecento, costituisce dunque un segno evidente del prestigio economico e sociale raggiunto.
La rete dei corrispondenti della ditta trentina era, naturalmente, molto più ampia rispetto alla cerchia dei partecipanti alle fiere di Bolzano, né si limitava ai clienti e ai fornitori dell’impresa. Dalla sua estensione dipendeva, infatti, la capacità di acquisire le informazioni utili a supportare il processo decisionale, da quelle di carattere militare o politico, che potevano influire sulle dinamiche di mercato, a quelle inerenti l’andamento della campagna gelsibachicola in altre regioni italiane, il prezzo e la qualità della seta greggia, l’esito delle fiere di Brescia, Bergamo e Senigallia, e quello delle fiere di Beaucaire, Lipsia e Francoforte, importanti centri di intermediazione dei prodotti serici. In un’eco¬ nomia dominata dal rischio e dall’incertezza, l’informazione assumeva un valore strategico, accrescendo le opportunità di profitto di coloro che erano in grado di accedervi.[21] La conoscenza del mercato si acquisiva con la pratica ed era favorita dalla partecipazione a mercati di livello superiore, ma il livello delle attività commerciali e l’estensione della rete dei corrispondenti dipendevano, a loro volta, dal volume di capitale investito negli scambi. L’ampliamento del network non può pertanto essere considerato disgiuntamente dalla crescita del capitale aziendale, né dalla formazione del capitale umano necessario a gestire una rete complessa di rapporti.
Il possesso di un reticolo durevole di relazioni, fondate su scambi materiali e simbolici, e frutto di una strategia di investimento, individua, secondo la definizione di Bourdieu, l’insieme delle risorse che un attore è in grado di mobilitare e che costituiscono il cosiddetto «capitale sociale».[22] Alla base della costruzione del capitale sociale vi sono una cultura e un sistema di valori condivisi, che favoriscono la fiducia reciproca e la cooperazione spontanea e sanzionano itcomportamenti opportunistici, incoraggiando gli scambi e consentendo ai singoli operatori di disporre di una rete di conoscenze sfruttabili per ottenere informazioni rilevanti.
La durata di un rapporto d’affari è un fattore che sicuramente favorisce il consolidamento di una relazione fiduciaria. Come è noto dalla teoria dei giochi, infatti, un comportamento cooperativo ha maggiore probabilità di affermarsi