Page:Labi 1997.djvu/109

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1910 - 260.749 abitanti. Il censimento del 1910 aveva considerato il criterio della lingua parlata, in base al quale il 61,85% degli abitanti della Contea Principesca di Gorizia-Gradisca aveva denunciato l’uso della lingua slovena, il 36,06% quello della lingua italiana, l’l,79% l’uso della lingua tedesca e lo 0,30% quello di altre lingue.

Le unità austro-ungariche che combattevano contro l’Italia erano al comando nominale dell’arciduca Eugenio, comandante del fronte sud-occidentale con sede a Maribor; il generale Alfred Krauss era a capo del suo comando. L’esercito austro-ungarico sull’Isonzo era comandato dal comandante della V armata il generale (e successivamente) feldmaresciallo Svetozar Boroevič von Bojna - il «Leone dell’Isonzo». Il suo Comando si trovava inizialmente a Ljubljana e in un secondo tempo venne trasferito a Postojna. L’esercito italiano era al comando del capo di Stato Maggiore dell’esercito italiano il generale conte Luigi Cadorna, mentre sul fronte dell’Isonzo il generale Duca d’Aosta ed il generale Pietro Frugoni comandavano rispettivamente la III e la II armata. I piani militari italiani prevedevano lo sfondamento nella Koroška (Carinzia) nella valle della Drava e nel contempo anche l’occupazione della alta valle della Sava e della conca di Ljubljana. Gli Italiani avrebbero inoltre dovuto conquistare Trieste e penetrare attraverso Postojna nella Dolenjska in direzione di Zagreb (Zagabria),mentre a Reka (Fiume) sarebbero penetrati attraverso l’Istria. Prima dell’inizio dei combattimenti sull’Isonzo contro i 45 battaglioni, i 5 squadroni di cavalleria ed le 35 batterie d’artiglieria dell’esercito austro-ungarico l’armata italiana schierava i propri 122 battaglioni di fanteria, 33 squadroni di cavalleria e 147 batterie d’artiglieria.

All’alba del 24 maggio le forze italiane operarono il primo urto offensivo in cui la II e la III armata avrebbero dovuto sostenere il ruolo preponderante delle azioni. Il fine strategico della II armata era la conquista della conca di Kobarid (Caporetto), della cresta montuosa del Krn e del Mrzli Vrh, nonché della dorsale montuosa Ježa - Korada - Šmartin - Medana. La III armata avrebbe invece dovuto consolidare le proprie posizioni sui versanti della Medeja (Medea) e della Krminska gora (M. Quarin) e conquistare il territorio compreso tra i fiumi Idrija (Iudrio), Ter (Torre) ed Isonzo. Nel primo assalto l’esercito italiano occupò il monte Ježa, il Kolovrat ed il Korada, Brda (Collio) e Kambreško. Senza opporre alcuna resistenza caddero Kobarid ed i villaggi sulla riva destra dell’Isonzo, parte dell’alta valle dell’Isonzo attorno a Zaga, il 23 agosto i soldati austriaci consegnarono Bovec. Furono conquistati Červinjan (Cervignano), Krmin (Cormons), Monfalcone, e Medea. Le unità

SVOLJSAK: LA PRIMA GUERRA MONDIALE
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