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L’Isontino ed il Friuli vissero i mesi anteriori allo scoppio della guerra tra l’Italia e l’Austria-Ungheria nella tensione e nell’attesa dell’evento cruciale.

L’esercito italiano iniziò a raggiungere le zone di confine già in primavera, mentre nelle istituzioni del potere già serpeggiavano la paura e l’incertezza.

Già nel febbraio del 1915 vennero prelevati dagli uffici pubblici tutti i documenti e le carte valori e riposti in luoghi più sicuri. Andava crescendo la concentrazione di forze militari, operai, armi e munizioni, viveri e materiale bellico. Si costruirono in gran fretta ponti e strade. E la parte austriaca, dal canto suo, non stava certo a guardare. Lungo il corso dell’Isonzo gli Austriaci scavarono trincee e piazzarono i cannoni. A Gorica (Gorizia) si susseguivano gli arresti e la polizia prendeva di mira in particolare tutti coloro che riteneva votati alla causa italiana. Il governo di Vienna ordinò venissero vuotate le carceri di Gradišče ob Soci (Gradisca d’Isonzo) e di Koper (Capodistria), ed i detenuti vennero trasferiti nell'interno; il materiale bellico dei magazzini militari di Gorica (Gorizia) e di Gradišče ob Soci (Gradisca d’Isonzo) venne trasportato a Ljubljana e a Graz.

Allo scoppio della prima guerra mondiale l’Italia si proclamò neutrale, nonostante il patto della Triplice Alleanza la impegnasse ad entrare in guerra a fianco delFAustria-Ungheria e della Germania. Nel contempo l’Italia cercava di attuare le proprie pretese territoriali, in altre parole intendeva ottenere le cosiddette terre irredente (il Trentino con l’ampio territorio fino al Brennero, Trieste e le città italiane deH’Istria con l’entrotrerra che avrebbe dovuto comprendere l’Istria ed il Quarnero) ed il predominio assoluto nell’Adriatico, realizzabile solamente con l’annessione della Dalmazia. Le cosiddette Porte di Postumia (postojnska vrata) costituivano il fine strategico. Questi piani prevedevano anche l’occupazione dei territori abitati da Sloveni e Croati.

Ambedue i blocchi belligeranti negoziarono segretamente con l’Italia tentando di attirarla dalla propria parte, e dal canto suo l’Italia intendeva trarre quanto maggiore vantaggio dalla propria posizione di neutralità ed unirsi al migliore offerente. Il 26 aprile 1915 l’Italia firmò con la Gran Bretagna, la Francia e la Russia il Patto di Londra, il primo accordo segreto della prima guerra mondiale. L’articolo 4 dell’accordo concedeva all’Italia quale compenso territoriale il Trentino, l’Alto Adige sino al Brennero, Trieste, la Contea Principesca di Gorizia-Gradisca, l’Istria sino al Quarnero, le isole di Cres (Cherso) e Lošinj (Lussino) nonchè le isole adiacenti. Il Patto di Londra prevedeva pure dove sarebbe corso il confine sul territorio sloveno; dallo spartiacque delle Alpi orientali attraverso il Predii, attraverso il Mangart ed

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HISTOIRE DES ALPES - STORIA DELLE ALPI - GESCHICHTE DER ALPEN 1997/2