Bontà e bellezza di donna/24
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24.
La me murusa xì de quile biele,
De quile che lavura in nel telaro:
La gà dui uoci che pare dui stile,
De quile de lo mise de Genaro.
Genaro cun Febraro se lementa;
Che ghe manca dui stile in quii biel mise.
’Na poùta biela avìa dui uoci in tiesta,
Doùti disiva che li fuosso quile.
Var. v. 3, La Via ecc.
7, Ragassa biela avìa dui uoci in tiesta.
Variante venez. edita dal Dal Medico, p. 141 :
La mia morosa xe de quele bele,
De quele bele che sta sul pagiaro.
La ga do’ ochi che le par do’ stele,
Come le gate el mese de genaro.
E per la seconda parte del canto rov. v. l’altra
venez. edita a pag. 30 id., nonché dal Bernoni,
Punt. VI, pag. 2.
Variante toscana, nel Tommasèo, voi. I, pag. 51
e nel Tigri, pag. 21 :
La luna s’è venuta a lamentare
In de la faccia del divino Amore;
Dice che in cielo non ci vuol più stare ;
Chè tolto gliel’avete lo splendore.
E si lamenta, e si lamenta forte;
L’ha conto le sue stelle, non son tutte
E glie ne manca due, e voi l’avete :
Son que’ du’ occhi che in fronte tenete.
Cfr. anche l’altra toscana, edita dal Tigri, p. 43,
che incomincia : Io l'ho sentita a lamentar la luna .
Variante umbra, edita dal Marcoaldi, pag. 67:
La luna sta su ’n cielo e s’allamenta,
E dice che glie mancano le stelle,
Le stelle che glie mancano so’ due,
So’ li bell’occhi che portate voi.
Variante picena, edita a pag. 98 dallo stesso:
Bella, lo sole ti farà citare,
Dice gli avete tolto lo splendore:
Anche la luna ce’ vuo’ ragionare :
Gli avete tolto du’ stelle d’amore.
Altra variante picena, a pag. 118:
Guarda, su in cielo mancano du* stelle ;
Quelle che mancan le portate voi,
E le portate su ’sti occhietti belli,
E le portate su ’sti occhi gentili :
Senza le stelle il sol non può partire,
E le portate su ’sti occhi galanti,
Senza le stelle il sol non va più avanti.
V. la var. marchigiana a p. 71, voi. IV, e l’abruz¬
zese a pag. 6 del voi. Ili di q. Raccolta.