A Carlo Porta (Manzoni)

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A Carlo Porta (Manzoni)  (1819) 
by Alessandro Manzoni

A Carlo Porta

(Sonetto Beroldingheniano - 1819)


I

Lingua mendace che invoca li Dei
essendo in suo cuore ateo mitologico,
tu credesti ingannate i sensi miei
con stile affettatamente pedagogico.

Del qual giammai creduto io non avrei
che mi stimassi tanto cacologico
da non discerner sensi buoni e rei
sotto il velame di linguaggio anfibologico.

Falso avvocato in fingerti difensore
per tirare in rovina il tuo cliente:
oh stelle! oh Numi! chi vide un tale orrore ?

e per tradire ancor più impunemente
pigliare un nome caro all'alme Suore
come la tua inizial spergiura e mente.

II
On badée che voeur fa de sapienton
el se toeu subet via per on badée;
ma on omm de coo, che voeur paré mincion,
el se mett anca lu, in d'on bell cuntée