Èl sgner Pirein/Le parentesi della vitta
LE PARENTESI DELLA VITTA
[edit](DA UNA CONFERENZA)
— Che cossa è una parentesi? Dmandava ùn. La parentesi, arspundeva
ql'alter, è un poco di epulone che copre un pezzetto della via del
discorso. Infatti quand una carozza dòp avèir ruzlà sù pr'i sass,
l'arriva in uno spazio coperto dal suddetto per infermità, parla
sommessa e riprende poi il suo tono normale quand la tòurna sù int la
tèrra nuda. La parentesi l'è, insomma, quella cossa di dire che non ha
niente a che fare nè con quello che cè primma, nè con quello che vien
doppo, segregato dal resto da quei duve quarti di luna che si guardan
sempre e non si toccan mai...
La parentesi sembra raffigurata in quelle due pistagnine dorate che portano di dietro j uffizial ed stat mazzòur, e che potrebbe chiamarsi la parentesi del... passato remoto; come i favoriti di camarir potrebbero dirsi: parentesi facciali.
Èl Pavajòn si potrebbe dire una parentesi luminosa, in mèzz a Bologna al bur, com'è una parentesi orchestrale la pscarì[1] per quant el dòu ungià non chiudano bene tant dal là di via Rizzoli che da ql'alter, sicchè la sinfonia si ripercuote sotto il naso dei buvoni petroniani, poco frequentatori di quel cimitero del tèinch e di ranucc pscà int i masnadur.
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Tutto al mondo ha la suva parentesi: el ferrovî j han i tunnel: i fiùm j han i pont: el zittà j han la cinta daziaria; i quattrein j han la cassa-forta, j han èl catuein, j han èl buslot d'l'urbein sù int la porta dla cisa. Èl vein, dalla zada ch'assrava la vegna, al passa int la castlà, int èl tinazz, int la bòtt, int la butteglia, int èl bicchir e in bòcca, l'ultima parentesi che per lui si apre e che lo giudica in _articola mortis_. A j è infenna la parentesi commerciale, ciovè il fallimento che si apre a richiesta d'un creditore feroce e si chiude con il cinque per cento, dopo di che il negoziante riprende il suo traffico comme primma.
E cossì la vitta ha il primmo periodo dell'infanzia che si comincia col tenere il nasino fra le... parentesi del seno materno e si finisce con le cinque elementari, dopo essere pasati per la trafila dla fersa, del busanch e di quella tirania di dire di dovere andar vestiti a modo degli altri con di bertuch fatt in cà, el calzètt confezionate dalla nona, i cavî lùngh anch d'estad, magari col relativo scadore, perchè il papà dice che al s'arvisa a Raffaello; con di pagn, o trop grand perchè a s'è in crèsser, o trop cein perchè l'ha da far anch st'ann, e tuttociò spesso condito con l'oli ed merlùzz, el scoppel dei fratelli maggiori e el srigtà dèl sgner Mèster.
Questa l'è la parentesi che non ha proprio più a che veddere col resto del periodo, mentre si apre quella più ghignòusa per sè e per gli altri, ciovè la parentesi del baiocchismo di dire delle aspirazioni premature e dei fanatismi di pasagio.
Ai più calmi ai vein pr'esèimpi la voja ed lavurar in cartòn, ma presto passa il furore e la scatla da lavurir, fatta per la mammà, rimane comme unico ricordo di questa breve parentesi, mentre di pzû ed cartòn e èl caldarnein da la cola giacciano polverosi sù int èl granar. Questo esercizio però non riesce del tutto inutile per la pratica che si acquista nell'arte attaccaticcia, sì da riuscire periti nell'appiccicare i francobolli sulla corrispondenza. Per altri invece a j è il passeggero entusiasmo pr'i rintaj in lègn, quei nidi da polvere fatt colle seghine, diremo, adolescenti, tanto son piccole: di questo rimangono la curnis dèl ritratt della zia Carlotta, un porta musica per la Clelia che suvona sul piano: «_Caro nome che il mio cor_» ed anche questo pasatempo adestra la mano per di lavurir più in grand. Gli arditi invez, quelli che ci fumma la cavallina, aprono la parentesi con un prillamèint ed tèsta pr'avezzars a fumar: un nezz sòtta a un occ pr'un pùgn di contracambio d'un collega liceale e con un scantalufott alla serva, che gli procura una severa paternale condita da qualche calcio int'èl _poggiascranna_, per ragione di patria potestà sulla sudeta fantesca. Questa parentesi si chiude colla licenza da unire, in seguito, a molte istanze per concorsi a pubblici impieghi, con esito quasi sempre negativo.
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E po ai vein la parentesi marziale, ciovè la chiamata sotto le armi, ma anche questa nel chiudersi con il congedo, non lascia traccia nella vitta, non restando, nel ritorno in famiglia, che la giacca da fatica ed tèila d'Africa da purtar per cà; èl bertoch, privo del numero del reggimento, pr'el galleinn che preparano il gesso nelle fabbriche in costruzione ed il foglio del congedo.
La donna, invez, che vive più di tradizioni, non ha che una parentesi comune che abbraccia, fortonata lei, tutta l'infanzia e la conseguente crescimonia, chiudentesi con la patente di maestra o con un marito... ed è qui che si apre l'altra parentesi cioè quando non più attaccata alle sottane materne comincia a fare di propria iniziativa ed è poi allora che, per certune, il cuvore, questo affittacamere, cosciente della propria missione al lassa andar vî èl studèint pr'èl sgner avvucat, il quale più fortunato del suo predecessore, al trova i linzû ch' n'han più èl rovd dèl nov, e l'ùss ch'en ziga più int l'avrirel int la camera ch'al tôl in affett.
Ogniuna di queste simpatie a fior di pelle o sti sbali, com j ciamen indulgentemente le compagne di sventura, sono tante parentesi che fanno da sè, non avendo alcun legame fra loro e non lasciando adentellato di sorta.
Infatti, le amiche nel leggere la vitta di quella che si confidò con loro, quand el j arriven a questi cambiamenti di aquilini, sèinza asptar j 8 ed mazz, se li sussurrano all'orecchio, facendo accosì una parentesi crudele in mezzo al discorso a voce alta, narrante la vitta di figlia, di sposa e magari di madre, percorsa sulla via maestra sèinza scappuzzar int èl pulòn. E tutti questi fatti, che hanno un principio ed una fine determinanti, sono indipendenti dalla parentesi madre, quella ciovè che segrega ciascun individuo dal discorso collettivo e che si apre col primo vagito e si chiude con l'ultum scarabaccein. Sotto di essa però scorre un filo di continuità, sul quale si alternano da capo a fondo le duve forze elettriche: ùna ch' fa andar èl tram della esistenza, l'altra ch' tein impià la lampada dell'intelletto: _l'amore_ e il _sentimento_. Se su questo filo si apre una parentesi, la corrente cessa e si diviene o inerti o snaturati.
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L'amore l'è quèl ch'av ciappa tùtt e che voi assorbite com è una fètta ed pan messa int èl vein, sicchè esso rimane intero ed intenso in tutto voi, cominciando a parlarvi alto, anche che non si sia sordi, ai primi baci della mamma e cessando coll'ultimo sospiro com è Margherita Goutier.
Anche questo amore però ha le sue parentesi: le braccia del bimbo al collo della mamma, le braccia dell'amante al collo dell'amata, con in lontananza il canto: _addio mia bella addio..._
E così il sentimento non ammette parentesi, esso vibra potente innanzi ad un splendido tramonto, com me a vèdder la ciozza con i pulsein; ammira l'arte in tutte le suve manifestazioni dall'_Apollo di Belvedere_ al figureini ed Santa Luzî, dalla _Divina Commedia_ al _Casamia_; dalla _Gioconda_ di D'Annunzio al _Bologna che dorme_.
Mo qui minaccio d'andar fuvori d'argomento, com dseva quèl ch' n'aveva brisa i bajucch pr'èl bigliètt dèl teater. E sanno da che dipende? Debbano sapere che quando mia madre, poveretta, era incinta di io, trovandosi in campagna, veniva spesso a Bologna con èl cuntadein che aveva uno di quei soliti somarini ch'i volten a tùtt i purton, ed io che mi trovavo in ebolizione, si vede che assorbetti questo vizio, e, mio malgrado, a vad fora ed carzà, com dseva quèl ch'era cascà int èl foss, scusino dunque e si torni sulla retta via del vero sentiero.
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Lasino perciò, che a avra la parentesi delle parentesi, quèlla dèl mònd che le _abbraccia tutte_, beato lui, ed ste pover mònd, che ci sopporta da secoli e che anch adèss ne vede cominciare un altro, sempre cogli stessi personaggi, cogli stessi venti, le stesse inondazioni; l'eterna lotta tra Caino ed Abele e fra la _Gazzetta_ e il _Carlino_, el soliti tajadèl sùtti, la solita storia di chi sale e chi scende com è el mastèl int una zisterna; questo mondo accosì povero di Lucrezie e accosì ricco di Lanciotti, costretto a cercare il godimento intellettovale sòtta al vultòn dèl Pudstà, e di inghiottire gli sbadigli alla Società del quartetto, è pur sempre la nostra custodia naturale, com è quella del pussà d'arzèint, che offre un soffice cuscino agli ospiti che sanno farvi l'impronta.
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E questa del mondo è la grande parentesi che ci separa dall'infinito... l'infinit; una cossa che non ha confine, ve la figurate voi? me nò, avezzo comme sono a vèdder che incossa finess: dai baiucch in bisacca ai stradlein murt, ai vicoli defunti.
E qui faccio sosta, com dseva quèl caval che ai vgneva l'arstein, doppo avervi pregato di considerare questa cicalata, comme la più brutta parentesi della mia vitta e tersuà a lòur sgnòuri.
(1899)
- ↑ Mercato del pesce già esistente fra via Rizzoli e via Caprarie.