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La tabella seguente illustra la ripartizione crono­diatopica del corpus del VLL vol. 1[1]:

testi mar. lsm. bad. grd. caz. bra. moe. fod. col. amp. MdR Σ
ante 1800 2[2] 2
1801–1810 6 1 7
1811–1820 5 2 1 1 9
1821–1830 4 4
1831–1840 4 2 3 2 4 2 66 83
1841–1850 4 1 1 1 2 2 11
1851–1860 3 12 1 5 14 3 7 45
1861–1870 2 17 1 1 1 1 2 25
1871–1879 1 1 6 7 1 1 1 5 23
Σ 8 1 31 43 9 22 1 11 1 16 66 209


L’intero corpus è disponibile e accessibile liberamente anche in rete all’indirizzo: http://vll.ladintal.it. La versione elettronica del corpus dispone di numerose funzioni di ricerca che lo rendono pienamente analizzabile a partire sia dalla forma che dalla collocazione diasistematica di ogni parola.[3]

  1. Per tutte le abbreviazioni si rimanda alla lista generale delle abbreviazioni in coda a questa introduzione.
  2. Il primo vero testo letterario ladino attualmente conosciuto è del 1805: PezzeiJF, TTolpei1805-2010 (cfr. Bernardi, Rut; Videsott, Paul: Jan Francësch Pezzei (1765-1819): Ein Buchensteiner als Autor der ersten gadertalischen Verse? In: Ladinia 34, 2010, 187-204). Per il loro valore simbolico abbiamo però inserito nel corpus anche le poche parole e semifrasi in ladino gardenese contenute nelle due poesie plurilingui del menestrello Oswald v. Wolkenstein (†1445): WolkensteinO, Bogdeprimi1445*-1979 e WolkensteinO, DoFraigAmorß1445*-1979 (cfr. Kuen, Heinrich: Rätoro-manisches bei Oswald von Wolkenstein. In: Ladinia 3, 1979, 101-124).
  3. Tali funzioni di ricerca sono illustrate in dettaglio in: Videsott, Paul: Zwei neue Hilfsmittel für die Erforschung des Dolomitenladinischen: Das Corpus dl ladin leterar und das Vocabolar dl ladin leterar. In: Zeitschrift für romanische Philologie 133, 2017, 212-244.